Il settore degli affitti brevi torna ciclicamente al centro del dibattito perché spesso visto come un contendente del mercato tradizionale delle locazioni residenziali, in realtà rappresenta una componente vitale e sinergica per l’economia urbana di Bari. Recentemente, studi e analisi di mercato hanno evidenziato come questa forma di locazione extralberghiera contribuisca significativamente all’economia locale senza compromettere la disponibilità di abitazioni per locazioni a lungo termine.
La locazione extralberghiera copre (al 60%) le mancanze e le richieste di un turista che vuole più libertà, servizi essenziali (bed) e vivere il luogo da ospite integrandosi con i residenti. Pertanto, non va demonizzato il comparto perchè non toglie immobili dal mercato delle locazioni ordinarie per famiglie, dai 3+2 al 4+4 e a canone concordato, e i dati statistici dell’OMI (Osservatorio mercato Immobiliare dell’Agenzia dell’Entrate) lo confermano. A Bari città, secondo un recente studio ISTAT, su un totale di 163.254 abitazioni ci sono ben 27.444 abitazioni sfitte, non occupate. Ci si deve chiedere perché.
Contrariamente a quanto spesso si afferma, dunque, gli affitti brevi non sottraggono risorse significative al mercato delle locazioni tradizionali. A Bari, gli affitti brevi vengono proposti spesso su proprietà che altrimenti rimarrebbero vuote, trasformandole in fonti di reddito attive che dinamizzano l’economia locale.
Inoltre, i dati mostrano che l’incremento di appartamenti e case destinati agli affitti brevi ha contribuito a un aumento delle entrate comunali nel capoluogo pugliese, grazie alla tassa di soggiorno.
L’espansione del settore degli affitti brevi a Bari ha anche favorito, infine, la creazione di nuove opportunità di lavoro. Dalla gestione immobiliare alla manutenzione, dalla pulizia professionale ai servizi di accoglienza, molteplici figure professionali trovano spazio e sviluppo grazie a questa modalità di locazione. Inoltre, il turismo incrementato alimenta direttamente altre industrie come la ristorazione, il commercio al dettaglio e i trasporti.
In merito a questi sviluppi, Andrea Rubino, presidente di Rubino Case, ha affermato: “Gli affitti brevi rappresentano un’innovazione nel settore immobiliare che non solo valorizza proprietà inutilizzate, ma stimola anche significativamente l’economia locale. È essenziale riconoscere e sostenere questa modalità, che contribuisce attivamente alla crescita economica di Bari, senza precludere le opportunità di locazione a lungo termine. Le politiche e le regolamentazioni devono riflettere un equilibrio che permetta sia al mercato residenziale sia a quello turistico di prosperare”.
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